🌀🐅 CHE COS'È 🌿 LA PREGHIERA 🔥🌙
La preghiera a cui credo non è un telecomando, ma un esercizio di centratura, apertura, coltivazione e trasformazione innanzitutto e soprattutto interiore.
Pregare è allenarsi interiormente: chi va in
palestra non cambia il mondo, ma cambia il proprio corpo
💪, e se gli capita qualche volta di ispirare altre persone è
perché irraggia loro un'attrazione e ispirazione in modo
naturale, spontaneo e indipendente dall'allenamento in sé,
nonché dal mero volere della persona stessa.
Allo
stesso modo, chi prega per cose positive cambia se stesso,
e da questa trasformazione può nascere un’influenza positiva,
sugli altri, che non è possibile controllare in quanto spontanea
🌱.
La preghiera consiste nel rivolgersi a una divinità precisa,
a noi stessi, a un ideale a noi superiore, ecc., al fine di
richiedere che venga soddisfatto un nostro bisogno.
L'accento
non va tanto sulla richiesta ma sul rivolgersi a
un ideale superiore, in quanto la preghiera è un esercizio
di centratura 🧘 che orienta la mente a essere ricettiva
verso pensieri e cambiamenti positivi e trasformativi,
innanzitutto e soprattutto per sé stessi.
In
quanto esercizio di centratura, la preghiera non deve far
capitare ciò che richiede per forza, perché non serve
a manipolare la realtà esterna, in quanto non esiste un
agente esterno che cambia le cose al posto nostro di punto e in
bianco.
La preghiera lavora sulla realtà interna
nostra e allena a cambiare sé stessi.
Il
cambiamento della realtà esterna potrà avvenire allineandosi e
partecipando attivamente all'ordine razionale e/o armonico
della natura, nel senso più ampio del termine, e cioè quando
siamo diventati degni di ricevere ciò che è in accordo con essa,
aprendoci ad essa, in quanto la preghiera in senso
lato è catarsi.
Questa catarsi, raggiunta con i
pensieri che abbiamo coltivato nella preghiera 🌻, tiene
tuttavia conto dell'incertezza incrollabile che
potrebbe (come non potrebbe):
ispirare spontaneamente noi e la gente con la quale capitiamo in contatto ad attuare un piccolo cambiamento nelle nostre e nelle loro vite
cambiare più profondamente il modo in cui viviamo la nostra vita con gli altri e quindi la vita degli altri, come in una catena solo in apparenza invisibile 🐾🌌
Questo vuol dire che se ciò che preghiamo che accada non si realizza, non si tratta di un nostro fallimento: il cambiamento che si richiede dalla preghiera non ci appare come un limpido e lineare rapporto di causa ed effetto, ma avviene spontaneamente quando tutti noi viviamo con la corretta postura di far girare nel corretto lucchetto la chiave della ragione della natura e della vita, anche perché non sempre ciò che vogliamo è ciò che ci fa crescere, specialmente nella preghiera.
🌌 La preghiera è per "atei"?
Per qualcuno, questo allineamento o catarsi può, mettendo da
parte la lente del metodo scientifico contemporaneo, essere
interpretato come un tentativo e una tensione dell'anima verso un
ordine più vasto 🌌, all'Uno-Bene, a Dio, all'Assoluto,
alla casa spirituale, a quel principio primo ordinatore del Tutto.
La
preghiera diventerebbe qui un mezzo di elevazione silenzioso
per accogliere e ricordare in sé qualcosa di più grande, che
già ci abita ma che spesso dimentichiamo.
La preghiera però può essere praticata da chiunque,
anche da coloro che non si riconoscono in un cammino religioso o
spirituale definito.
Per comodità e loro volere chiameremo
queste persone “non credenti”, pur riconoscendo che nessuno è
davvero del tutto ateo: ciascuno, in qualche misura, partecipa
al mistero della vita 🌌, e così non può che essere
un credente anche solo perché deve credere a termini assoluti o
autoregolativi o asintotici per poter dire di riconoscere gradi
personali o relativi concernenti un senso, un fine, una conoscenza,
una pace, una giustizia o una bellezza 🌈 o qualsiasi
altra cosa di cui si è convinto (o continuerà a convincersi fino a
prova contraria).
Anche nel caso in cui egli fosse un
radicale relativista o scettico che non si apre a molta evoluzione
conoscitiva, perché solo per definirsi tale, almeno di una
cosa si sarebbe convinto.
🌞 Perché la preghiera non funziona come una profezia autoavverante?
Perché pregare non significa semplicemente convincersi
che qualcosa accadrà, come accade nei meccanismi mentali
della suggestione.
La preghiera è prima di tutto un
atto interiore di connessione con ideali universali — il
Bene, la Bellezza, la Giustizia, la Pace 🌞 — che
trasformano la nostra disposizione verso la vita, rendendola
più armonica e positiva.
Certo, in alcuni casi la
preghiera può essere lo strumento col quale far realizzare ciò che
si richiede sotto il meccanismo della profezia che si autoavvera,
soprattutto quando rafforza la nostra volontà o il nostro
ottimismo 🌞.
Ma non è sempre così,
perché, se davvero tutte le preghiere funzionassero
automaticamente in quel modo, allora saremmo tutti felici,
ricchi e nella condizione ideale che desideriamo — e invece è
evidente che non sia così e che pregare non si traduce
in una mera profezia autoavverante.
Il beneficio della preghiera non è l'illusione che ciò che si chiede a una divinità o a noi stessi accada perché crediamo fino in fondo che quel qualcosa debba accadere per forza. Pregare non significa essenzialmente illudersi fino in fondo.
È come iniziare un corso di boxe: credere fin da
subito di essere già un pugile professionista non ti rende tale
🥊.
Anzi, questa convinzione potrebbe illuderti al punto
da farti rinunciare quando incontri le prime difficoltà.
Allo
stesso modo, pensare che pregare basti da solo a ottenere
tutto può allontanarci dallo scopo più profondo della preghiera,
che è quello di trasformarci 🌿, non di esaudire ogni
desiderio.
Pregare significa trasformarsi e donare
questo nostro cambiamento agli altri in modo che possano
trarne un giovamento e trasformarsi anche loro.
Da questo
punto di vista, tutti noi facciamo implicitamente preghiere
quando agiamo, quando cioè scriviamo, parliamo,
cantiamo, recitiamo, danziamo, quando vogliamo farci capire,
comunicare i nostri bisogni, affermare la nostra presenza e il nostro
amore verso l'altro, ecc.
Perché ci sforziamo
intenzionalmente di farci capire, di comunicare
all'altro noi stessi, e questo nostro donarci verso l'altro
è già una preghiera che cambia noi stessi e potrebbe ispirare
l'altro a cambiare sé stesso.
Qualcuno potrebbe essere d'accordo nel dire che con la preghiera avviene principalmente una trasformazione di noi stessi, quando facciamo risvegliare in noi il Bene onnipresente 🌿 e che genera, spontaneamente, cambiamenti anche esterni.
🔥 Vi invito a leggere le preghiere con attenzione e con intenzione 🔥
Leggetele nella mente, a bassa voce o ad alta voce, come
preferite.
Potete accompagnare la lettura con un gesto
simbolico che possa fungere da ponte verso ciò che cercate: 💓
portare le mani al cuore, 🕯 accendere una candela,
🌼 offrire mentalmente o materialmente un fiore, 🍞 del
pane, o un piccolo gesto di cura verso una divinità, una
pianta, un animale o una persona.
Tutto ciò che donate con intenzione diventa preghiera.
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Ultimo aggiornamento il 27/07/2025
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